1° OTTOBRE una giornata caldissima di Marco Dentici |
marco dentici |
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“1° OTTOBRE” è il titolo di un docufiction di lungometraggio sulla recente alluvione che ha colpito nel messinese i paesi di Altolia, Briga, Giampilieri, Molino e Scaletta Zanclea. L’idea non nasce da pulsioni morbose o da facili speculazioni, né tanto meno dalla voglia di raccogliere e documentare immagini e dichiarazioni per affastellarle semplicisticamente nel contenitore di un reportage. Nasce da un obbligo morale e civile, dalla necessità di onorare il silenzio del dolore, per dare un senso al sacrificio delle vittime, uomini, donne e bambini balzati con la loro morte all’effimera notorietà, così come i loro paesi distrutti dal fango. E’ un film documento che con la sua parte di fiction aspira a mantenere accesa la luce sul palcoscenico della tragedia, affinché gli abusi reiterati e sempre più allineati ad aberranti principi di normalità non caschino nel generale oblio. E’ anche un film “contro”. Prima di tutto, contro l’accomodante rifugio nel fatalismo e la semplicistica colpevolizzazione della natura e della sua violenza. Contro lo sradicamento e la dispersione di quelle comunità, eredi di antiche civiltà insediate in quei luoghi da millenni. E’ un film per le nuove generazioni, per la loro libertà e l’autodeterminazione nell’esercitare il diritto ad avere un futuro normale. Per non dimenticare. |
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SINOPSI
A sud di Messina il primo Ottobre 2009 è una calda giornata come tantissime altre. I personaggi delle tre storie principali ne descrivono la normalità quotidiana e il suo improvviso, tragico ribaltamento: Un ragazzino di Giampilieri salva se stesso e la sua famiglia grazie al terrore della pioggia con cui convive dalla precedente alluvione del 2007– Ad una badante romena si spegne la speranza di una vita migliore in una casa di Scaletta trovando la morte assieme all’ anziana signora presso la quale prestava servizio – I sogni di una ragazza, prossima sposa, dispersi nel fango assieme al suo corpo. Tre storie emblematiche, intersecate dall’azione di un uomo che, a distanza di oltre due mesi, passa notte e giorno a scavare ovunque a mani nude; e da quella parallela della macchina da presa che perlustra anch’essa di giorno e di notte ogni angolo delle macerie. Solo alla fine sapremo che quella soggettiva è di un clandestino di colore. Immagini fiction e immagini di repertorio si fondono nello stesso volto della tragedia in cui s’innestano le presenze di un’attrice, di un pittore e di un poeta: la forza dell’interpretazione, la fantasia delle forme, la libertà della parola. A loro modo pale e picconi capaci di frantumare solidi grumi, arginare il fango, liberare gli animi anche dalle incorporee incrostazioni. Suggerire. Forse, si deve anche a loro la numerosa e coloratissima presenza di bambine, bambini e ragazzi, dispiegata nella fiumara di Giampilieri alla fine del film. Cantano in coro la ballata del poeta nonostante la pioggia battente. La vita ricomincia sopra quella crosta di fango. La pioggia non fa più paura. |
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Scenografo la cui vena narrativa diventa vero e proprio elemento drammaturgico che crea elementi fisici e visuali che dialogano con l’azione, partecipano della trama registica e contribuiscono a costruirne il significato. Autore di oltre cinquanta scenografie per il cinema, ha lavorato con registi come Amelio, Bellocchio, Mase lli e Salvatores. Tra le sue opere: Christine (2009), Vincere (Cannes 2009) 2008; Le ombre rosse (2008), Il fuoco e la cenere, 2008; La vita che vorrei, 2004 (nomination per il David di Donatello e per il Nastro d’Argento); Che ne sarà di noi, 2003 (nomination per il David di Donatello); Buongiorno Notte, 2003 (nomination per il Nastro d’Argento); |
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Donatello e per il Nastro d’Argento); La balia, 1999 (premio Ciack D’Oro e nomination per il David di Donatello); Nestore ultima corsa, 1993; Turnè, 1989; Codice Privato, 1988 (nomination per il Nastro d’Argento); Bello mio bellezza mia, 1981 (nomination per il David di Donatello). Il docufiction "1 ottobre" - in lavorazione - si avvarrà anche di tutto il girato in Sicilia all'indomani della tragedia. |
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