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giulio crisanti

 

 

 

olio su tavola

cm 30x40

2008

Autore colto e riflessivo, Giulio Crisanti realizza nel tempo tre tappe fondamentali del suo lavoro: la prima di Embrionalità Gestuale, caratterizzata da una genesi del segno molto vicina alle ricerche di Scanavino, Crippa, Dova; una seconda fase di Impronte Geometriche, caratterizzata dalla genesi del colore che non nasconde il suo amore per i ritmi e le composizioni di Klee e Kandinskij; una terza fase di Labirinto Segnico, in cui elabora un suo linguaggio autonomo e originale pur non ignorando le esperienze internazionali di Leger (rivisitato in chiave elettronica), e Pollok e senza ignorare la ricerca futurista (specialmente Balla) e l'esperienza informale di Vedova.
 Era naturale che fin dai suoi esordi degli anni '60 la sua pittura fosse apprezzata da Maestri del calibro di Mirò e da critici come F. Bellonzi e M. Calvesi.
 Le sue opere recenti sono caratterizzate da sbalzi, contrazioni, attraversamenti, in un gioco armonioso ed equilibrato di segni e colore in cui viene svelata l'anima di quadri elettrici e cavi coassiali, microchip e antenne satellitari con un tessuto cromatico teso a svelare e rivelare la struttura anatomica dei moderni totem della comunicazione, proponendoci le fibre emozionali e l'anima pulsante del rame e del silicio, (un'operazione concettuale parallela a quella che Burri ha fatto con la metamorfosi della materia).

 

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