Nato nel 1938 a Santa Maria La Versa, nelle colline dell'Oltrepò Pavese,
Ernesto Achilli inizia a dipingere negli anni Sessanta a contatto con
Pinot Gallizio e l'allora Cenacolo di Alba. Dopo il diploma al Liceo
Artistico di Milano, frequenta i corsi di pittura presso la Scuola degli
Artefici dell'Accademia di Brera e di calcografia presso la Scuola
Civica D'Arte di Pavia.
Terminati gli studi artistici, sviluppa una pittura ricca di materia
orientandosi ad una figurazione di estrema semplicità che soddisfa il profondo desiderio di natura.
Con gli anni la sua pittura giunge alla totale rottura con l'immagine,
annulla la staticità fotografica, approdando ad una iconografia
informale.
In questo periodo viene recuperata la discorsività coloristica
orientandosi definitivamente verso una nuova figurazione. Avvia un
lavoro rivolto al tema della memoria, la ricerca si fa narrativa dando
corpo alla realtà quotidiana. Le sue tele sono caratterizzate dal
ritorno al realismo, agli equilibri compositivi, alla strutturazione
delle immagini. I suoi soggetti richiamano i paesaggi
agresti della pianura padana e rappresentazioni ingrandite di silenziosi
utensili di vita quotidiana e domestica, che assumono un'aria
monumentale e poetica. Oltre che pittore è anche un abile incisore.
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